Pontiggia, nella conversazione da "Dentro la sera" registrata nel 1994 e replicata stasera da Radio 3, ironizza brillantemente sull'uso (o abuso) dell''attributo "trasparente" da parte della critica letteraria, sostenendo che ciò presupponga l'idea secondo cui il nostro fondo sia naturalmente buono e meriti dunque di essere scorto: un po' come gli adolescenti, che auspicano di trovare una fanciulla che li comprenda davvero. "Come se avessero da guadagnarci".
Mi sono trovato in macchina piegato dalle risate. Quanta sagacia in Pontiggia! Oggi ancora più che nel 1994 la trasparenza è uno slogan invocato in ogni occasione (il culmine si è visto nella sciagurata pubblicazione dei redditi compiuta da Visco).
Ma alla fine, da tutto questo vetro, chi ci guadagna?
doge
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DOGECome ci ha insegnato Keynes, i cicli economici si combattono con le
politiche anticicliche. Di solito, quando arriva la recessione si alza la
spesa go...
15 ore fa
1 commento:
C' è anche di peggio.
Nella rassegna stampa di radiotre, in questo periodo si parla molto di intercettazioni (è naturale, alla conduzione c' è un repubblichino d' assalto).
La questione è spinosa ma non per molti ascoltatori che telefonano entusiasti per dire che... loro non hanno nulla da nascondere, che "vogliono" essere intercettati. E forse un po' gli piace pure.
Agognano ad una trasparenza alla Roberspierre, alla casa di vetro sovietica. Forse non sanno che c' è sempre uno più puro che ti epura.
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