giovedì 28 agosto 2008

Costumi moderni

Il diavolo veste Prada mi è inaspettatamente piaciuto. E' un'autocelebrazione del mondo della moda, ma l'ironia e la crudeltà di cui è infarcito lo rendono godibile ed interessante. Tra le cose che racconta, è interessante l'affermazione della sempre grande Maryl Streep su come il mondo dell'alta monda influenzi il modo in cui ci vestiamo tutti, attraverso un'osmosi delle idee (stili, forme, colori, tessuti) che pian piano scendono nelle linee del prêt-à-porter delle maison di moda fino ad arrivare agli scaffali dozzinali dei supermercati. Non ci avevo mai pensato. Dunque anche chi si veste "casual", chi cerca di rifuggire da un certo modo emulativo di essere alla fine è comunque inconsapevolmente parte dell'ingranaggio ed influenzato dal gusto dei grandi stilisti.

Quest'estate sulle spiagge pugliesi sono rimasto colpito da una delle più demenziali proposte della moda cui mi sia capitato di assistere. Frotte di ragazzi (maschi) agghindati con costume-pantaloncino (al ginocchio) semislacciato, a "vita bassa", sotto il quale lasciano trasparire le mutante, rigorosamente firmate a caratteri cubitali sull'elastico (Dolce e Gabbana su tutti). Mi dicono che il fenomeno sia diffuso almeno anche al resto del paese, non solo in spiaggia.

Ora, lungi da me scandalizzarmi per l'idea di mostrare in pubblico le mutande (si vede solo l'elastico), non mi impressiona nemmeno la stupidità dell'emulazione di un look non proprio intelligente: figuriamoci, dopo aver assistito a vagonate di piercing e tatuaggi, in gran parte pure bruttissimi, se possa restare colpito da uno scimmiottamento molto meno invasivo, per quanto massivo.

Quello che non concepisco è come si possa essere così stupidi da adottare un simile abbigliamento per fare il bagno. Negli ultimi anni si è passati dai costumini tipo slip/mutandina ai pantaloncini da bagno per arrivare a quello che è il mio secondo costume preferito, quello stile pantaloncino ma senza sgambatura. Il mio primo preferito è quello che sono sempre più convinto essere il più sensato, cioè nessun costume. Oltre alla sensazione di libertà che offre, elimina la noia di tenere addosso un costume bagnato una volta usciti dall'acqua e, particolarmente per le donne, evita la rogna delle righe dei laccetti sull'abbronzatura. Fateci caso: è raro vedere una donna indossare il top come sarebbe canonicamente previsto (il topless è oggi purtroppo definitivamente fuori moda, almeno in Italia): le vedete allacciarsi nei modi più strani per far sparire le righe da spalle, collo e schiena, e passare buona parte del loro tempo a sistemarsi e controllarsi il costume, per conquistare qualche millimetro di abbronzatura in più. Sembra un'esagerazione, ma quest'estate mi sono messo ad osservare il fenomeno e vi assicuro che è impressionante.

Non siamo in Olanda (e per molti altri aspetti diciamo per fortuna) né in Germania, dove le piscine spesso sono con orari differenziati per costumati o nudi e su molte spiagge il costume è facoltativo, e quindi dobbiamo rassegnarci a quella sensazione di umido persistente post-immersione (o ad acrobazie con l'asciugamano per cambiarci dopo il bagno), e ad assistere alle buffe arruffature dei costumi femminili. Senza contare l'ipocrisia di fondo: buona parte dei costumi femminili attuali sono succinti all'osso e lasciano vedere più che immaginare tutto il possibile.

Da questo ai ragazzini che si tuffano con addosso i due strati, di cui uno lungo fino al ginocchio, mi pare esserci uno schizofrenico e poco comprensibile abisso.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"... quello che non concepisco è come si possa essere così stupidi da adottare un simile abbigliamento per fare il bagno..."

Scusa, ma fanno il bagno con le mutande comprese?

Comunque parliamo di moda, quindi per interpretarla ci tocca abbandonare i criteri funzionali. Sono un po' come micro-tradizioni concentrate nell' arco di una stagione. Hanno la funzione di sviluppare un' identità e dei punti di riferimento. Come poi si arrivi a guidare il gregge non lo so, sono percorsi imperscrutabili.

Anonimo ha detto...

Oltretutto anch' io ci casco. Magari arrivo ad una conclusione come la tua e mi decido per il costume-pantaloncino. Passano gli anni e noto come le mie preferenze si affievoliscano stando in spiaggia con qualcosa che è decisamente fuori moda.

davidthegray ha detto...

In realtà un film stupidino ma non troppo come Il diavolo veste Prada ti fa capire come anche il nostro costume-pantaloncino non è così fuori moda: è un prodotto del ciclo della moda (quelli che prediligo io comunque osno di telo da costume, morbido, non quelli rigidi che andavano qualche anno fa). Sì, per quanto demenziale possa sembrare, fanno il bagno con le mutande sotto il costumone. Voci poco attendibili dicono che sia una moda presa dai cantanti americani stile Eminem, i quali a loro volta l'hanno presa dai carcerati cui vengono sottratte le cinture dei pantaloni. Boh, misteri.