mercoledì 16 settembre 2009

Storie di ordinaria liturgia

Ieri sera sono stato ad una Messa per un grande sacerdote purtroppo scomparso quattro mesi fa, concelebrata da una decina di presbiteri e presieduta dal vicario. Spero di stare abbastanza sul vago in modo che la situazione non sia riconoscibile facilmente ed identificabile come "attacco personale". Non conosco né il coro né il direttore e non ho nessun interesse nel denigrare. Ma la Messa è stata pazzesca. Mi fanno ancora male le orecchie.

Un "coro" accompagnato dall'organo elettronico (altrimenti noto in gergo come "pornofono", in America viene definito "burp machine", la macchina dei rutti). Va bene, sempre meglio delle chitarre.

I canti: brutti e cantati malissimo. Quasi tutta roba "gggiovane", a partire dal "Giovane donna" iniziale (la messa era la commemorazione della Madonna addolorata, che all'epoca della Crocifissione avrà avuto 45-50 anni, ma sempre "giovane" nella fantasia dei "giovani" direttori ultracinquantenni deve essere rimasta, perché oggidì l'anzianità è un disvalore).

Seguiva il Gloria di Lourdes cantato con una lentezza esasperante ed una ritmica senza capo né coda.

Dopo il Salmo (ritornello cantato, ma strofe lette – chissà che qualcuno si decida a spiegare qual è il significato del termine greco Ψαλμών e dell’ebraico תהילים!), il secondo lettore ha annunciato la "Lettura [sic!] agli Ebrei", e va beh, tutti possono sbagliare.

Quindi giù per l'alleluia (non ricordo se era Ed oggi ancora o Passeranno i cieli, comunque robaccia, e ovviamente cantare il versetto proprio della Messa è roba da antichi...). Il "dopo il Vangelo": un incredibile "Maria donna del futuro", che mi faceva immaginare la Madonna giungere in tuta spaziale.

All'offertorio l'"Ave Maria" tradizionale. Almeno qualcosa di ascoltabile e cantabile dall'assemblea, anche se per l'offertorio ci sarebbero canti ben più appropriati.

Un "Santo" polifonico che non si capiva bene se era brutto di suo o soltanto cantato male. Propendo per entrambe. Un penosissimo, infantile ed interminabile Magnificàt (accento sulla a, mi raccomando!) in canone allo spezzare. Alla comunione con due cose che non ho riconosciuto (ma in perfetto stile Frisina), canzoncine melensissime, stonatissime (tenori da strapaese alla "ubriacone urlante a squarciagola"), imbarazzantemente brutte, col testo incomprensibile. Gloria, Alleluia e Santo a parte, sono stati i primi canti ed unici non mariani della celebrazione, evviva.
Meno male che alla fine hanno almeno fatto il Salve Regina tradizionale in latino.

Esperienze come queste sono sconsolanti. Fanno perdere del tutto il senso della partecipazione all'Eucarestia, e guidano la mente verso pensieri che in chiesa non dovrebbero venire proprio.

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