domenica 8 febbraio 2009

Costituzione della Repubblica Italiana

Art. 27:
Non è ammessa la pena di morte.

Art. 2:
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo

Art. 13:
È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.

Art. 30:
È dovere e diritto dei genitori mantenere [...] i figli [...].


Ora, Napolitando dovrebbe essere il garante della Costituzione. Non sta assolvendo al suo compito.

Napolitano deve essere allontanato dalla carica al più presto.

mercoledì 4 febbraio 2009

Cose belle e meno belle al volgere dell'anno – parte 2

Cose imperdibili (segue):

Lego City e Castelli 
Videogame Lego Indiana Jones per PSP
Videogame Lego Batman per PS3
 
I vecchi intramontabili mattoncini colpiscono ancora. Che siano virtuali o in plastica palpabile, il fascino è indiscusso. Qualcuno sostiene che il divertimento, per i bambini, sia più nel distruggere che il costruire. Indubbiamente questa convinzione è forte negli architetti del software Lego. Sarà, ma ogni volta che disfiamo il frutto delle nostre fatiche, che sia l’aeroporto, la stazione dei pompieri o il veliero degli orchi, a me un pochetto piange il cuore.

Nella versione elettronica, i mattoncini sono stimolanti e non banali. Le difficoltà sono ben variegate e non ci si annoia. Il côté distruttivo supera quello costruttivo, ma tant’è. L’episodio batmaniano è particolarmente divertente, permettendo di impersonare anche i cattivi. Nella modalità cooperativa a due giocatori il divertimento si accresce.

Cronache di un venditore di sangue di Yu Hua
Immagine di Cronache di un venditore di sangueLa Cina da un punto di vista interessante. La rivoluzione culturale vissuta dalla gente qualunque. Spiega bene su quali terreni possa attecchire il comunismo: ignoranza, povertà, non aver nulla da perdere sia materialmente che spiritualmente. Racconta di un popolo che si nutre di passaparola surreali, di piazzate, di favori e piccoli privilegi.   Il “grande balzo in avanti” e tutte le sciocchezze propugnate dal comunismo (con la sua scala di valori, in cima alla quale sta il grande Mao che va amato sopra ogni cosa) vengono assorbite dalla gente senza illusioni né reazioni, come semplice dato di fatto. L’aspetto che ho trovato più curioso sono i rapporti umani, pre- o post-comunisti che fossero. Rapporti tra genitori e figli, tra coniugi, tra parenti, tra vicini, lavorativi. Nulla di paragonabile a quanto conosciamo noi in Occidente.

La bella addormentata nel bosco (blu-ray) e
Come d'incanto
(Enchanted)
La Disney ai soliti livelli. Passano gli anni ed i decenni, ma il riferimento è sempre lì. Inutile commentare un’opera d’arte quale “La bella addormentata”. Due parole sull’edizione blu ray. Spettacolare, non c’è che dire. Di film e cartoni dell’epoca in DVD ne ho visti parecchi, così nessuno. L’avessero realizzato ieri, questo cartone, non ci sarebbero differenze (a parte lo stile dell’epoca, che oggi non è più attuabile, quei livelli non si raggiungono più da parecchio tempo).

Il massimo che si vede ai nostri giorni è comunque notevole. Non c’è più la cura artistica che c’era allora. Oggi è tutto più “commerciale”, non si può uscire dagli schemi del politically correct (non che questo in generale sia sbagliato, ma purtroppo questo a volte sconfina in un relativismo culturale piuttosto inaccettabile). Come d’incanto sembra tentare un’operazione di rottura degli schemi classici. Si tratta di un musical realizzato con tecnica mista cartone animato/film recitato. Prende in giro un intero genere, quello dell’“e vissero felici e contenti”, delle principesse che si innamorano a prima vista del principe azzurro, perfettamente rappresentato dalla Bella addormentata. Gli attori sono grandiosi (tra cui un non-principe-azzurro Patrick Dempsey - il “dottor Stranamore” della sit-com Grey’s Anatomy; una Susan Sarandon che è assai credibile nell’impersonare la regina cattivissima; ed un’eroina Giselle incarnata dalla bravissima e talentuosissima Amy Adams). La colonna sonora è del solito geniaccio di Alan Menken raggiunge livelli da far cadere la mascella in alcune scene, come nella grandiosa coreografia con i giamaicani in Central Park. Ora mi toccherà rivedermelo in inglese, non fosse altro che per sentire la voce narrante dell’ancora attivissima Julie Andrews.

Sweeney Todd (blu-ray) 
Tim Burton il sanguinario. Ancora un musical, ancora una colonna sonora con punte memorabili. Il film è geniale, di quelli che restano dentro. Le scene splatter sono veramente eccessive: sgozzamenti, carni umante triturate, grossi insetti nel cibo… eppure ci stanno tutte. Tutto il film è scuro e tetro, tranne una scena luminosissima al mare. La fotografia è sempre mirabile. Bella la ricostruzione della vecchia Londra, belli i ritratti dickensiani di ricchi e poveri, bella la trama, grandi gli attori, tra cui parecchi volti noti, uno dei quali (Timothy Spall) grandioso anche in Come d’incanto, oltre che nei vari Harry Potter (Peter Pettigrew, “Wormtail”). Non spendo parole sul macabro Johnny Depp, burtoniano DOC, che meglio di così non poteva recitare. Azzeccatissima anche la protagonista femminile (Helena Bonham Carter, già timburtoniana con Depp nel bel remake de La fabbrica di cioccolato e presto ancora, sempre con Depp, in Alice in Wonderland, anch’essa è attrice potteriana, che rivedremo presto nei panni di Beatrix Lestrange). E’ tempo che non vedo i due Batman burtoniani, mi sa che è ora di rimetterli sotto.

Batman Begins (blu-ray) e
Il cavaliere oscuro (blu-ray)
  
Batman Pipistrellus in fabula… (lo so, si dice vespertilio). Parlando di Batman, gli ultimi due episodi sono una svolta interessante. Forse si perde un po’ di poetica, ma con Nolan si guadagna in verisimiglianza e realismo (per quanto ridicoli questi concetti possano sembrare applicati ad un supereroe…). Il primo ha annoiato un po’ di gente, con la faccenda della genesi del supereroe. Non so come. Sull’ultimo, però, i pareri sono univoci. Tutti i protagonisti sono spettacolari (con qualche riserva sull’amica, sostituita rispetto a Begins ma ancora non convincente). Il Jocker riesce a non far rimpiangere Jack Nicholson. Le riprese nel superformato IMAX sono da riferimento, ed il blu ray rende giustizia all’impegno profuso per realizzarle (questa tecnica, finora usata solo per costosi documentari proiettati nei mega lunapark, sta facendo scuola: la stanno usando ora anche per Transformers 2).

Uomini che odiano le donne
La ragazza che giocava col fuoco
di Stieg Larsson

Non male. Fosse stato solo per il primo, l’avrei inserito nella sezione seguente, quella delle cose che vale la pena godersi ma non imperdibili. Il secondo, però, ha una marcia in più, che lo mette di diritto nel capitolo degli imperdibili. Entrambi i libri danno la soddisfazione di leggere una trama ben architettata, intricata quanto basta. L’ambientazione scandinava è un po’ fuori dalle nostre consuetudini, il che non guasta. Tutto è improntato ad una morale un po’ fastidiosa per me, quella delle “relazioni liquide”, dove è normale che due persone che si incontrano casualmente finiscano entro breve a letto (a prescinedere dal sesso dei due) e le coppie siano “aperte”. Ma l’autore è abbastanza onesto da non nascondersi le conseguenze che questi comportamenti implichino. Forse però l’ingrediente piccante è uno dei vari componenti fondamentali che fanno della ricetta Larsson un piatto così appetibile per tanti palati. Il tema di fondo di entrambi i romanzi, comunque, non è tanto leggero. Si tratta delle prevaricazioni, di vario ordine e grado: centrali soprattutto quelle sessuali, degli uomini sulle donne. Tema delicato, trattato in modo competente, profondo, non banale. Ottima la caratterizzazione dei personaggi. Su tutti, Lizbeth Salander resta un’eroina eccentrica cui ci si affeziona.

Cose belle ma non bellissime, che comunque valgono il tempo loro dedicato:

Quantum of solace (cinema)
James Bond è sempre James Bond. E’ un mondo a parte, che ho seguito in tutti i suoi capitoli, almeno cinematografici. Non credo di poter essere obiettivo parlando di Bond. Prosegue dove Casino Royale s’era fermato. A tratti è un po’ troppo frenetico e si fa fatica a seguire gli sviluppi delle scene. Lo spettacolo è comunque grande, e a me questo Bond tetro e cupo (caratteristica di moda negli eroi cinematografici del momento) in fondo piace più del Bond solare e sempre inappuntabile dei pur grandissimi Sean Connery e Roger Moore. Lunga vita a Craig-Bond.

Underworld (blu ray)
La guerra tra vampiri e licantropi. Un’idea che non lascia presagire nulla di buono. Eppure il film è coinvolgente, non fa rimpiangere il tempo dedicato. Decisamente meglio, per stare sul genere vampiri, dei vari Blade. Ambientazioni dark, personaggi maledetti, combattimenti epici, litri di sangue, morphing a gogo. L’intrattenimento c’è, gli attori (in particolare la protagonista) fanno godere gli occhi, la trama non è né banale né scontata.  

Kung-fu Panda (blu-ray) 
I cartoons targati Dreamworks non mi convincono mai al 100%. il film è divertente ed a tratti ilare. Purtroppo il linguaggio così gergale e la superficialità di una trama che si presta assai poco ad una seconda lettura ne fanno un’opera un po’ banale. I personaggi sono totalmente assurdi, e questo è uno dei pochi pregi di un film che non ha nessun’altra pretesa che il facile intrattenimanto. In questo, però, riesce abbastanza, anche se qualche sbadiglio ogni tanto scappa.

Le cornache di Narnia: il principe Caspian (blu-ray) 
Seguito non male, finalmente con una voce ascoltabile per il leone Ashlan. Il primo non mi aveva fatto impazzire, e nemmeno questo. Gli attori non mi convincono fino in fondo. C’è un che di artefaatto che domina questi film. Le relazioni tra i personaggi sono troppo melliflue. La trama è sempre scontata. Non ho letto gli originali di Lewis, prima o poi devo decidermi a farlo. Stando ai film, le metaforse sono troppo esplicite ed improntate ad una visione protestante del cristianesimo, anche se ammetto non è semplice definire da quali elementi precisamente questo traspaia. Di fatto c’è una differenza abissale rispetto alla profondità delle metafore tolkeniane e nella complessità dei loro mondi fantastici.

Il grande capo di Lars von Trier 
Originale. Carino, ma non bellissimo. Non c’è opera di von Trier che non sia piena di ideologia, e questa non fa eccezione. Non c’è opera di von Trier che non sia intelligente, e anche qui nessuna eccezione. Questo film è un po’ più “leggero” dei precedenti. Dovrebbe essere una commedia allegra, ed in effetti lo è. Resta di sfondo l’idea che il “capo” sia un essere a sé, diverso dagli altri uomini. Per potersi umanizzare, il capo deve fingere di essere a sua volta dipendente. Strano concetto, qui portato al parossismo.
Curiosissimo è il quadretto dei rapporti Danimarca-Islanda che fa da sfondo. Sembrerebbe che qualche vecchia cicatrice non si sia mai rimarginata. Questo è l’aspetto che più mi ha divertito nel film.

Cose bruttine e deludenti:

Indiana Jones e il teschio di cristallo
La solita saga un po' stupidina. Fondamentalmente inutile, anche dal punto di vista del puro intrattenimento. Non ho mai capito nemmeno il successo dei primi tre episodi, ma questo è ancora più insipido.